Conversano, Italia

Conversano, Italia

Conversano Italia

Conversano è un'antica città e comune della Città Metropolitana di Bari, Puglia, Italia sud-orientale. Si trova a 30 chilometri (19 miglia) a sud-est di Bari e 7 chilometri (4 miglia) dalla costa adriatica, a 219 metri (719 piedi) sul livello del mare. I conti di Conversano possedevano uno stallone che usavano per allevare stalloni napoletani neri con background genetico Barb ed andaluso: questi cavalli avevano forti teste simili a montoni, dorsi corti e garretti larghi. Un cavallo nato nel 1767, Conversano, divenne uno dei principali stalloni per la costituzione dei cavalli Lipizzani (Lipizzaner). La città di Conversano è stata abitata già nell'età del ferro, quando gli Iapigi oi Peuceti fondarono Norba. Successivamente, come testimonia la necropoli del VI secolo a.C., divenne una fiorente città commerciale che fu influenzata dalle vicine colonie greche. Norba fu conquistata dai romani nel 268 aC e sembra sia stata abbandonata intorno al periodo dell'invasione visigota dell'Italia nel 410-411. Il toponimo, Casale Cupersanem, è noto dal V secolo d.C. ed era sede vescovile dal VII secolo. Questa nuova città acquistò importanza quando, nel 1054, il signore normanno Geoffrey, assunse il titolo di "Conte di Conversano" e trasformò Conversano nel capoluogo di una vasta contea che si estendeva fino a Lecce e Nardò. Dopo la morte del conte nel 1101, la contea fu ereditata dai suoi figli Robert e Alexander. Nel 1132, sconfitto da Ruggero II di Sicilia, Alessandro fuggì in Dalmazia, e la contea fu assegnata a Roberto I di Basseville, al quale successe il figlio Roberto II. Dopo un periodo di sovranità regia, Conversano fu possedimento di Bernardino Gentile e delle famiglie Brienne, Enghien, Lussemburgo, Sanseverino, Barbiano, Orsini, Caldora e Orsini del Balzo. Nel 1455 morì Giovanni Antonio del Balzo Orsini; la contea fu ereditata dalla figlia Caterina, il cui marito, Giulio Antonio Acquaviva, diede inizio al lungo dominio della famiglia Acquaviva, che durò fino ai primi dell'Ottocento. Nel 1690 il paese fu colpito dalla peste e decimato. Il feudalesimo fu abolito nel 1806. Nel 1921, un deputato socialista locale, Giuseppe Di Vagno, fu assassinato a Mola di Bari dalle milizie fasciste.
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